Teoria della definizione degli obiettivi e gamification: idee messe in pratica

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Siamo tutti abituati a fissarci degli obiettivi o traguardi per dare una spinta alla nostra motivazione. Questo vale per la scuola, le attività extra-scolastiche, la formazione continua, e soprattutto per il lavoro. Cambia il trimestre, cambiano i nostri obiettivi: ogni sei mesi, ci si dedica alla revisione delle prestazioni e si stabiliscono nuovi traguardi per l’anno futuro, cercando di allineare i nostri obiettivi personali con quelli dell’organizzazione.

Siamo ormai ben addestrati nel fissare obiettivi SMART, una metodologia che ci aiuta a restare con i piedi per terra e a rendere i nostri traguardi misurabili. L’acronimo SMART indica:

Questo approccio è diventato uno standard nel business. Va bene, certo, è meglio che stilare obiettivi a caso, ma c’è dell’altro su cui ragionare? Quei cinque fattori sono davvero tutto quello che serve considerare? Hai mai pensato, in qualità di imprenditore o leader, a come affinare gli obiettivi per massimizzare i risultati dei tuoi team?

La teoria di Locke sull’impostazione degli obiettivi

Ricordi a scuola quando qualche insegnante ti diceva: “Punta alla luna e, se va male, almeno arriverai al soffitto”? Beh, questo non sembra proprio compatibile con l’idea di “raggiungibile” in puro stile SMART. Ma per alcuni talenti, quelle parole sembrano proprio incentivare il successo.

Considera gli atleti d’élite: molti di loro si immaginano sul podio olimpico o a sollevare il trofeo del mondo. Solo una piccola percentuale di loro, però, realizza quel sogno, mentre la maggior parte viene superata da rivali più talentuosi. Eppure, senza quella spinta iniziale, quanto lontano sarebbero arrivati?

Ecco il cuore della teoria di Locke e Latham sull’impostazione degli obiettivi: prefissare obiettivi ambiziosi. Nell’articolo “Toward a Theory of Task Motivation and Incentive,” Edwin A. Locke evidenziava che i traguardi chiari e un buon feedback motivavano i dipendenti più di tutti, e che lanciarsi in imprese sfidanti era fondamentale. In sintesi, un obiettivo troppo facile non sprona.

Stimolare l’impegno e la partecipazione individuale

Dopo qualche anno, il dr. Gary Latham ha studiato l’effetto degli obiettivi sul lavoro, giungendo alle stesse conclusioni di Locke: un’adeguata impostazione degli obiettivi è cardine delle prestazioni lavorative. Nel 1990, Locke e Latham pubblicarono “A Theory of Goal Setting & Task Performance” elencando cinque principi essenziali per fissare obiettivi che garantiscano successo:

I 5 principi di Locke & Latham

1) Chiarezza

Obiettivi chiari semplificano il mantenimento del focus e la misurazione dei progressi.

2) Sfida

L’obiettivo deve stimolare sfide. Se è troppo semplice, chiunque potrebbe centrarlo. D’altro canto, non deve essere così oneroso da scivolare verso il fallimento. Occorre dunque equilibrare l’ambizione con la fattibilità.

I manager esperti sanno come stabilire il giusto livello di difficoltà, ma talvolta l’ambiente di lavoro può portare alcune persone a evitare situazioni scomode.

3) Impegno

I collaboratori sono più inclini a impegnarsi se sentono che hanno avuto voce in capitolo nella definizione degli obiettivi. Questa pratica è presente nelle aziende più all’avanguardia, ma non è necessariamente contemplata dal metodo SMART.

4) Feedback

Monitorare i progressi ogni tre o sei mesi non basta. Feedback continui aiutano a mantenere tutti in carreggiata, affrontando nuovi ostacoli e modificando le aspettative quando necessario.

5) Complessità

Obiettivi troppo complessi devono essere suddivisi. Più si sale nella scala aziendale, maggiore è la necessità di organizzare funzioni e gestire team.

La gamification: uno strumento efficace per la formazione aziendale

Nell’applicare la teoria dell’impostazione degli obiettivi alla formazione e riqualificazione aziendale, la gamification offre una struttura formidabile per suddividere obiettivi complessi in sottocompiti, illuminare percorsi di apprendimento, e aiutare a alimentare emozioni positive.

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